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Transizione ecologica, comunità energetiche e competitività: nuove opportunità per le PMI

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Transizione ecologica, comunità energetiche e competitività: nuove opportunità per le PMI

La transizione ecologica è al centro della Agenda 2030 delle Nazioni Unite, da tempo presente nelle politiche comunitarie e sta diventando sempre più un tema emergente nelle scelte politiche del nostro Paese. Si tratta di un’importante sfida per garantire uno sviluppo sostenibile, anche in vista del prossimo avvio dei progetti del Next Generation UE.

La definizione di comunità energetica è contenuta nella direttiva (UE) 2018/2001 - RED2 - sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili e della direttiva (UE) 2019/944 sulle regole comuni per il mercato interno dell’energia. Sono seguiti diversi atti normativi e regolamentari a livello nazionale.

La Legge 8 del 28 Febbraio 2020 introduce le definizioni di “auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente” e di “Comunità di Energia Rinnovabile”, in parziale e anticipata attuazione delle disposizioni di cui agli articoli 21 e 22 della Direttiva REDII.

Le due configurazioni possibili sono le seguenti:

  • gruppi di auto consumatori di energia rinnovabile, che agiscono collettivamente. Si intendono clienti finali che operano su siti propri, vicini ai luoghi di consumo, che producono, immagazzinano e vendono energia elettrica autoprodotta con metodi rinnovabili. Tali attività non devono costituire l’attività prevalente;
  • comunità di energia rinnovabile. Si tratta di una realtà più complessa: necessariamente un soggetto giuridico composto da persone fisiche, piccole e medie imprese, soggetti pubblici. Anche in questo caso, per le imprese private, la partecipazione alla comunità non deve essere l’attività prevalente.

Le casistiche e i modelli di business possono essere molteplici e prevedere diverse tipologie tra membri e modalità di produzione così come di consumo, ne conseguono scenari diversi in termini di costi / benefici.

principali requisiti sono:

  • impianti di produzione da fonti rinnovabili entrati in esercizio dopo il 1° marzo 2020, ciascuno dei quali deve avere una potenza complessiva non superiore ai 200 kW;
  • impianti di produzione e punti di prelievo facenti parte di una Comunità connessi alla rete elettrica di bassa tensione, attraverso la medesima cabina di trasformazione MT/BT (cabina secondaria);
  • condivisione tra i vari membri degli schemi dell’energia prodotta attraverso la rete elettrica esistente, anche per il tramite di sistemi di accumulo;
  • sull’energia prelevata dalla rete pubblica, compresa quella condivisa, si applicheranno gli oneri generali di sistema.

A chi rivolgersi

Ufficio Digitalizzazione d'impresa

E' possibile ricevere informazioni via e-mail a:

ambiente@romagna.camcom.it



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I contenuti di questa pagina sono aggiornati al 24/05/2021