A fine 2025, l’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna diffonde i dati aggiornati relativi al territorio Romagna e alle province di Forlì-Cesena e Rimini, valorizzati dalle previsioni sullo scenario.
Il contesto generale e lo scenario
Secondo i principali Centri di ricerca economica, lo scenario internazionale è caratterizzato dal trend dell’economia americana che mantiene un ritmo sostenuto, trainata dagli investimenti legati all’intelligenza artificiale, mentre l’Europa continua a mostrare una dinamica debole e penalizzata da incertezza diffusa. Le tensioni commerciali originate dagli Stati Uniti contribuiscono a frenare gli scambi internazionali. In questo contesto, l’Italia ritorna su un sentiero di crescita analogo a quello pre-pandemico, ancora sostenuta dagli investimenti del PNRR ma limitata da spazi fiscali ridotti e da persistenti vincoli strutturali. Le previsioni per il 2026 sono fortemente influenzate da rischi in aumento, mentre l'AI è in corsa e l'Europa sostanzialmente in stallo.
In base alle ultime stime di Prometeia (ottobre 2025) la crescita dell’economia mondiale (PIL) si attesterà intorno al 2,9% nel 2025 e al 2,5% nel 2026, nell’area Euro la crescita è prevista intorno all’1,2% nel 2025 e all’1,0% nel 2026, mentre in Italia è stimata per lo 0,5% nel 2025 e lo 0,7% nel 2026.
I dati aggiornati della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Sintesi
In un contesto internazionale decisamente complesso e incerto, a fine 2025 il sistema economico dell’area Romagna Forlì-Cesena e Rimini riporta diffusi segnali di difficoltà e alcuni elementi di valutazione prospettica positiva.
Il periodo di analisi è stato caratterizzato dai seguenti trend:
- lieve diminuzione delle imprese attive e stabilità delle localizzazioni
- livelli di imprenditorialità che si confermano elevati
- crescita del tasso di occupazione (dati 2° trimestre 2025)
- lieve diminuzione del tasso di disoccupazione (dati 2° trimestre 2025)
- riduzione delle ore autorizzate di Cassa integrazione
- flessione medio-annua della produzione industriale, ma stabilità nel 3° trimestre
- sostanziale stabilità delle esportazioni
- moderato aumento delle presenze turistiche
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati ad ottobre 2025, al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano un andamento in recupero del valore aggiunto complessivo, pur inferiore alle precedenti stime di luglio, che dovrebbe attestarsi intorno al +0,4%, sostanzialmente in linea con la dinamica regionale (+0,5%) e nazionale (+0,5%).
Dettaglio
Al 1/1/2025 la circoscrizione territoriale della Camera di commercio della Romagna, che interessa le province di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie complessiva di 3.300 kmq e comprende 57 comuni; la popolazione residente ammonta a 734.293 abitanti, di cui l’11,3% ha nazionalità straniera.
Nel 2024 la stima del valore aggiunto nominale (dati Istituto Tagliacarne) del territorio Romagna è pari a 25,4 miliardi di euro (+1,7% sul 2023), con un valore aggiunto pro-capite di 34.677 euro; l’export complessivo dell’anno 2024, a valori correnti, ammonta a 7,4 miliardi di euro (-2,2% annuo), mentre nei primi 9 mesi del 2025 risulta di 5,6 miliardi di euro (+0,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente).
Al 30/09/2025 sono attive, nel complesso, 70.104 imprese (sedi), in lieve calo rispetto al 30/09/2024 (-0,3%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 96 imprese attive ogni mille abitanti (87 in Emilia-Romagna, 86 in Italia).
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati ad ottobre 2025, nel complesso, l’area Romagna (FC-RN) ha fatto registrare nel 2024 una sostanziale stabilità del valore aggiunto (+0,1%), rispetto al +0,2% dell’Emilia-Romagna e al +0,7% dell’Italia.
Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano un andamento in recupero del valore aggiunto complessivo, pur inferiore alle precedenti stime di luglio, che dovrebbe attestarsi intorno al +0,4%, sostanzialmente in linea con la dinamica regionale (+0,5%) e nazionale (+0,5%).
I dati aggiornati della provincia di Forlì-Cesena
Sintesi
In un contesto generale decisamente complesso e incerto, a fine 2025 il sistema economico della provincia di Forlì-Cesena riporta diffusi segnali di difficoltà e alcuni elementi di valutazione prospettica positiva.
Il periodo di analisi è stato caratterizzato dai seguenti trend:
- lieve calo delle sedi di impresa e stabilità delle localizzazioni, con alti livelli di imprenditorialità - aumento delle start-up innovative
- settore agricolo in ridimensionamento: calano imprese, rese e superfici
- trend medio annuo della produzione negativo nel settore Manifatturiero ma in miglioramento, con flessione congiunturale ma moderata crescita tendenziale
- in aumento il volume d’affari nelle Costruzioni
- in calo le vendite del Commercio al dettaglio
- incremento delle esportazioni
- crescita degli arrivi ma calo delle presenze turistiche
- lieve diminuzione dell’Artigianato
- riduzione del numero delle Cooperative
- aumento del tasso di occupazione (dati 2° trim. 2025)
- aumento del tasso di disoccupazione (dati 2° trim. 2025), il cui livello risulta in linea con quello regionale
- in crescita le ore autorizzate di CIG, soprattutto di quella straordinaria
- in espansione prestiti e depositi bancari; aumento del valore dei titoli a custodia
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati ad ottobre 2025, al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano una crescita del valore aggiunto, pur inferiore alle precedenti stime di luglio, che dovrebbe attestarsi intorno al +0,4%, sostanzialmente in linea con la dinamica regionale (+0,5%) e nazionale (+0,5%).
Dettaglio
La popolazione residente al 31/12/2024 è pari a 393.628, di cui l’11,5% stranieri; positivo il saldo migratorio (+2.851 unità complessive), indice di attrattività della provincia.
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30/09/2025, è costituito da 35.415 imprese attive (sedi), in calo rispetto al 30/09/2024 (-0,5%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 90 imprese attive ogni mille abitanti (87 in Emilia-Romagna, 86 in Italia). Più della metà delle imprese attive (il 55,3%) sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 22,7% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, il 92,5% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.
In calo, lieve, anche le imprese artigiane (-0,4%, 11.341 al 30/09/2025) e il numero delle imprese cooperative (422 al 30/09/2025, -2,5% annuo).
Le start-up innovative, al 1° dicembre 2025, risultano 56, in crescita tendenziale (+24,4%); la stragrande maggioranza opera nel macrosettore dei Servizi (49 unità).
In merito all’andamento dei principali settori, riguardo a quello primario, la consistenza delle imprese agricole attive (5.720 unità al 30/09/2025) è in flessione del 2,1% rispetto al 30/09/2024, mentre risultano stabili le imprese della Pesca (88 unità al 30/09/2025). Con riferimento a quest’ultimo comparto, nel mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, nel periodo gennaio-settembre 2025, si rileva una diminuzione delle quantità commercializzate (-15,8% sui primi nove mesi del 2024) e del corrispondente valore del pescato (-10,5%), che risulta pari a 5,0 milioni di euro a fine settembre.
I dati relativi all’Industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera di commercio della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al terzo trimestre 2025, sono positivi per la produzione (+1,1% sul terzo trimestre 2024), il fatturato (+2,3%) e gli ordini interni (+5,2%); negativa, invece, la dinamica degli ordini esteri (-2,1%). Il trend medio annuo della produzione (tendenza media degli ultimi 12 mesi) risulta essere negativo (-1,5%) ma in miglioramento. La contrazione della produzione (sui 12 mesi) investe solo due comparti, con numeri però importanti: nella specie, Chimica e plastica (-11,9%) e Macchinari (-11,4%). In aumento, invece, gli altri comparti, tra i quali spicca quello delle Confezioni (+6,8%), seguito da tre distinti, rappresentati da Alimentare, Calzature e Mobili (+3,2% per ognuno). In tale contesto si inserisce il lieve incremento dell’occupazione negli ultimi 12 mesi (+0,3%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva una riduzione della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30 settembre 2025 (-1,2%, 3.242 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel settore edile (5.587 unità a fine settembre) si riscontra una diminuzione annua del numero di imprese attive (-0,6%); in aumento, invece, nel terzo trimestre dell’anno in corso, rispetto al terzo trimestre 2024, il relativo volume d’affari (+2,6%) (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).
Per ciò che concerne il Commercio al dettaglio, le vendite, nel terzo trimestre 2025, in termini tendenziali, risultano in diminuzione (-1,1%), con una variazione negativa sia del comparto alimentare (-2,5%) sia di quello non alimentare (-1,2%); riguardo alla dimensione, in sofferenza risultano la piccola e media distribuzione (rispettivamente, -2,4% e -2,6%), mentre numeri positivi caratterizzano quella grande (+0,8%). In termini di numerosità, le imprese attive del Commercio al dettaglio (3.517 unità al 30/09/2025) risultano in calo annuo dell’1,9%, così come la consistenza delle imprese nel settore del Commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta, sempre al 30/09/2025, 7.203 imprese (-2,0% rispetto al 30/09/2024); dinamica negativa, inoltre, anche per le imprese e-commerce (233 unità, -4,9%).
Nel periodo gennaio-settembre 2025 aumentano le esportazioni in provincia di Forlì-Cesena (pari a 3,5 miliardi di euro): +3,0% rispetto allo stesso periodo del 2024, dinamica migliore della variazione positiva regionale (+0,5%), ma inferiore a quella nazionale (+3,6%). Riguardo ai principali prodotti, crescono le esportazioni delle Navi e imbarcazioni (+1,3%, 10,1% del totale), degli Articoli sportivi (+8,8%, 7,7%), dei Prodotti di colture permanenti (+16,3%, 5,2%) e delle Macchine per l’agricoltura e la silvicoltura (+6,5%, 5,1%); diminuiscono, invece, le esportazioni dei Mobili (-6,3%, 7,0% del totale) e dei Tubi, condotti, profilati cavi e accessori in acciaio (-3,3%, 6,7%). Per quel che concerne i principali Paesi di destinazione delle esportazioni, troviamo, nell’ordine: Francia (15,8% del totale), Germania (12,0%), Spagna (6,2%), Stati Uniti (5,5%), Regno Unito (4,9%), Polonia (4,0%) e Paesi Bassi (3,5%). Di questi, risultano in crescita Francia (+6,5%), Germania (+9,4%), Spagna (+5,6%), Regno Unito (+33,1%) e Polonia (+7,0%), mentre sono in flessione Stati Uniti (-14,9%) e Paesi Bassi (-4,9%).
Per quanto riguarda il turismo, le imprese attive dei Servizi di alloggio e ristorazione (2.661 unità al 30/09/2025) risultano in diminuzione annua (-0,9%). I dati provvisori sul movimento turistico (comprensivi, da quest’anno, delle statistiche relative agli alloggi privati gestiti in forma non imprenditoriale N.d.R.), nel periodo gennaio-ottobre 2025 registrano una crescita annua degli arrivi dell’1,8% (1,1 milioni di unità) ma una flessione delle presenze dell’1,4% (5,5 milioni di unità). Migliori i risultati della clientela straniera rispetto a quella italiana: +1,2% di arrivi italiani e -2,6% di presenze nazionali, +4,9% di arrivi stranieri e +3,8% di presenze estere. In aumento, poi, nel terzo trimestre 2025, il fatturato dell’intero settore (+0,8% rispetto al terzo trimestre 2024, come risulta da indagine congiunturale Unioncamere Emilia-Romagna).
Le imprese attive nel comparto “Trasporti di merci su strada” (873 al 30/09/2025) risultano in calo dell’1,1%, così come quelle relative al settore principale, rappresentato da Trasporti e magazzinaggio (1.148 unità, -1,4%). Nel periodo gennaio-ottobre 2025, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Ridolfi di Forlì sono i seguenti: in termini tendenziali, -12,8% di arrivi (50.960 unità) e -12,4% di partenze (49.350 unità).
I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2° trimestre 2025 (media mobile a quattro trimestri), ultimo aggiornato, rilevano per la provincia di Forlì-Cesena:
- un tasso di attività (15-64 anni) pari al 74,3% (+0,8 punti percentuali rispetto al 2° trimestre 2024), in linea col dato regionale (74,2%) e superiore alla media nazionale (66,8%);
- un tasso di occupazione (15-64 anni) pari al 71,0% (+0,5 punti percentuali), maggiore del dato regionale (70,8%) e nazionale (62,5%);
- un tasso di disoccupazione (15-74 anni) del 4,4% (+0,5 punti percentuali), in linea con quello dell’Emilia-Romagna (4,5%) e inferiore al dato Italia (6,3%).
In crescita le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni nel periodo gennaio-settembre 2025 (2,9 milioni di ore): +15,7% rispetto ai primi nove mesi del 2024, con un incremento della CIG ordinaria (+8,3%, 53,8% del totale) e, soprattutto, di quella straordinaria (+25,8%, 46,2%). A livello settoriale, le ore autorizzate si concentrano in netta prevalenza nel Manifatturiero (94,9% del totale, +19,6%); a seguire, le Costruzioni (3,6% l’incidenza, +51,5% la variazione tendenziale).
Sostanzialmente nullo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel primo semestre 2025: -1 posizione, con 49.995 attivazioni e 49.996 cessazioni. Esiti differenti si rilevano nei due trimestri di analisi, con un saldo negativo a gennaio-marzo (-756) e positivo ad aprile-giugno (+755). Nel complesso, il saldo del 1° semestre dell’anno in corso è il risultato compensativo dell’aumento delle posizioni di lavoro dipendente a tempo indeterminato (+1.465) e del calo delle stesse a tempo determinato, di lavoro somministrato e di apprendistato (-1.466).
Rimanendo in tema di lavoro, un cenno alle dimissioni volontarie, che nel forlivese-cesenate, nei primi sei mesi del 2025, hanno caratterizzato 7.989 rapporti di lavoro dipendente; nello specifico, queste costituiscono il 28,7% del totale delle cessazioni, risultando in diminuzione rispetto al primo semestre 2024 (-2,3%).
Come sostegno economico di contrasto alla povertà, a giugno 2025 sono 1.190 i nuclei familiari che hanno percepito l’assegno di inclusione, con un importo medio mensile di 566 euro (+1,8% sull’importo medio mensile di maggio 2024); 40.782 nuclei familiari hanno invece percepito almeno una mensilità, nel 1° semestre 2025, dell’assegno unico universale, con un importo medio mensile di 261 euro (-0,4% sull’importo medio mensile dell’anno 2024).
Riguardo all’andamento del Credito, al 30/09/2025 i prestiti totali ammontano a 10,4 miliardi di euro, di cui il 54,1% alle imprese, il 42,7% alle famiglie e il 3,2% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro). Rispetto al 30 settembre 2024 si registra un aumento dei prestiti concessi dello 0,7%; nel dettaglio, calano i prestiti alle imprese (-0,9%) e, nello specifico, gli impieghi verso quelle piccole (-6,4%, +0,4% le medio-grandi), mentre crescono quelli alle famiglie (+3,1%). Con riferimento al risparmio finanziario, poi, si evidenzia l’incremento annuo dei depositi bancari (+2,7%, 12,4 miliardi di euro al 30 settembre 2025), accompagnato dall’aumento del valore dei titoli a custodia (+11,8%, 10,8 miliardi di euro): in merito a quest’ultimi, +12,6% per i titoli gestiti dagli Organismi di investimento collettivo del risparmio e +2,6% per i titoli di Stato. Infine, l’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al secondo trimestre 2025, risulta pari allo 0,8%, in progressiva diminuzione, minore del dato di Emilia-Romagna (1,0%) e Italia (1,0%).
In relazione al Fondo di Garanzia per le imprese, che, nel dettaglio, interessa le PMI, le small mid cap, gli Enti del Terzo settore e i professionisti titolari di partita IVA, tra gennaio e settembre 2025 sono state accolte 1.317 operazioni di finanziamento relative alle imprese di Forlì-Cesena (9,6% del totale regionale), in crescita annua (+12,9%); l’importo finanziato complessivo ammonta a 218 milioni di euro (+0,1%), mentre l’importo finanziato medio (per singola operazione) risulta di 166 mila euro (187 mila euro in Emilia-Romagna, 184 mila euro in Italia).
In tale contesto si inserisce il discorso relativo all’inflazione sul territorio, misurata dall’indice ISTAT NIC (prezzi al consumo per l’intera collettività). Sulla base di tale indice, la variazione tendenziale media per il capoluogo di Forlì (estendibile alla provincia di Forlì-Cesena) nel periodo gennaio-ottobre 2025 è stata pari a +1,0% (Emilia-Romagna: +1,5%, Italia: +1,6%); mediamente, nei primi dieci mesi i capitoli di spesa con il maggior incremento sono, nell’ordine, Istruzione (+3,3%) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,8%), mentre risultano in calo le Comunicazioni (-6,1%).
Complessivamente, secondo gli scenari Prometeia, aggiornati ad ottobre 2025, la provincia di Forlì-Cesena ha fatto registrare nel 2024 un aumento del valore aggiunto pari allo 0,4%, rispetto al +0,2% dell’Emilia-Romagna e +0,7% dell’Italia. Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano nel corso dell’anno una crescita del valore aggiunto complessivo, pur inferiore alle precedenti stime di luglio, che dovrebbe attestarsi intorno al +0,4%, sostanzialmente in linea con la dinamica regionale (+0,5%) e nazionale (+0,5%).
I dati aggiornati della provincia di Rimini
Sintesi
In un contesto generale decisamente complesso e incerto, a fine 2025 il sistema economico di Rimini, riporta diffusi segnali di difficoltà e alcuni elementi di valutazione prospettica positiva.
Il periodo di analisi è stato caratterizzato dai seguenti trend:
- stabilità delle sedi di impresa e delle localizzazioni, con livelli elevati di imprenditorialità
- aumento delle start-up innovative
- nel settore primario, ridimensionamento della base imprenditoriale, flessioni produttive e riduzione del valore del pescato
- negative le variabili della produzione e del fatturato Manifatturiero, sia nel trimestre di riferimento sia nella media annuale
- contrazione del volume d’affari nelle Costruzioni
- in calo le vendite del Commercio al dettaglio
- diminuzione delle esportazioni
- crescita degli arrivi e delle presenze turistiche
- stabilità dell’Artigianato
- riduzione delle Cooperative
- aumento del tasso di occupazione (dati 2° trim. 2025)
- diminuzione del tasso di disoccupazione (dati 2° trim. 2025)
- flessione delle ore autorizzate di CIG, causa sensibile decremento della CIG straordinaria
- sostanziale stabilità dei prestiti e crescita dei depositi bancari; aumento del valore dei titoli a custodia
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati ad ottobre 2025, al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano un andamento in recupero del valore aggiunto complessivo, coerenti con le precedenti stime di luglio, che dovrebbe attestarsi intorno al +0,4%, sostanzialmente in linea con la dinamica regionale (+0,5%) e nazionale (+0,5%).
Dettaglio
La popolazione residente al 31/12/2024 è pari a 340.665, di cui l’11,1% stranieri; positivo il saldo migratorio (+2.500 unità complessive), indice di attrattività della provincia.
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30/09/2025, è costituito da 34.689 imprese attive (sedi), sostanzialmente stabili rispetto al 30/09/2024 (-0,1%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 102 imprese attive ogni mille abitanti (87 in Emilia-Romagna, 86 in Italia). La metà delle imprese attive (il 49,8% per l’esattezza) sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 25,9% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, il 92,0% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.
Stabili anche le imprese artigiane (9.645 al 30/09/2025), mentre si riduce il numero delle imprese cooperative (238 al 30/09/2025, -2,1% annuo).
Le start-up innovative, al 1° dicembre 2025, risultano 81, in crescita tendenziale (+8,0%); la maggior parte delle stesse opera nel macrosettore dei Servizi (57 unità).
In merito all’andamento dei principali settori, riguardo a quello primario, la consistenza delle imprese agricole attive (2.252 unità al 30/09/2025) è in flessione del 2,3% rispetto al 30/09/2024, così come sono in calo le imprese della Pesca (-0,5%, 181 unità al 30/09/2025). Con riferimento a quest’ultimo comparto, nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-settembre 2025, si rileva una diminuzione delle quantità commercializzate (-10,9% sui primi nove mesi del 2024) e del corrispondente valore del pescato (-14,9%), che risulta pari a 6,4 milioni di euro a fine settembre.
I dati relativi all’Industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera di commercio della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al terzo trimestre 2025, risultano negativi per la produzione (-1,6% sul terzo trimestre 2024), gli ordini interni (-0,5%) e gli ordini esteri (-1,9%); positiva, invece, la dinamica del fatturato (+1,6%). Il trend medio annuo della produzione (tendenza media degli ultimi 12 mesi) risulta essere negativo (-5,4%). La contrazione della produzione (sui 12 mesi) caratterizza soprattutto due comparti: Abbigliamento e accessori (-12,1%) e Macchinari (-10,4%). In aumento, invece, i comparti Alimentare (+4,2%), Chimica e plastica (+2,2%), Legno e mobili (+1,1%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva una riduzione della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30 settembre 2025 (-2,2%, 2.362 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel settore edile (5.182 unità a fine settembre) si riscontra una sostanziale stabilità annua del numero di imprese attive (-0,1%); in netto calo, invece, nel terzo trimestre dell’anno in corso, rispetto al terzo trimestre 2024, il relativo volume d’affari (-6,4%) (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).
Per ciò che concerne il Commercio al dettaglio, le vendite, nel terzo trimestre 2025, in termini tendenziali, risultano in calo (-1,5%), con una variazione negativa sia del comparto alimentare (-1,3%) sia di quello non alimentare (-2,1%); riguardo alla dimensione, si assiste ad una flessione nelle tre tipologie, ovvero piccola (-1,1%), media (-2,6%) e grande (-1,4%). In termini di numerosità, le imprese attive del Commercio al dettaglio (4.459 unità al 30/09/2025) risultano
in calo (-2,9% annuo), così come la consistenza delle imprese nel settore del Commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta, al 30/09/2025, 8.133 imprese (-2,2% rispetto al 30/09/2024); dinamica negativa, inoltre, anche per le imprese e-commerce (310 unità, -8,3%).
Nel periodo gennaio-settembre 2025 diminuiscono le esportazioni in provincia di Rimini (pari a 2,1 miliardi di euro): -4,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, diversamente dalla variazione positiva regionale (+0,5%) e nazionale (+3,6%). Calano le esportazioni della maggior parte dei principali prodotti, ovvero degli Articoli di abbigliamento (-13,5%, 13,3% del totale), delle Macchine utensili e per la formatura dei metalli (-6,1%, 13,2%), delle Navi e imbarcazioni (-4,2%, 11,7%) e delle Bevande (-3,6%, 3,8%); crescono, solamente, le esportazioni delle Altre macchine di impiego generale (forni, caldaie, condizionatori, distributori automatici) (+3,6%, 9,2% del totale) e degli Altri prodotti alimentari (zucchero, cacao, condimenti vari, pasti pronti, alimenti dietetici) (+16,5%, 6,7%). Per quanto riguarda le principali destinazioni dell’export si ritrovano, nell’ordine: Stati Uniti (11,8% del totale), Germania (8,5%), Francia (8,3%), Regno Unito (7,4%), Spagna (5,5%) e Polonia (4,1%); di questi, risultano in crescita Germania (+25,3%), Francia (+6,1%), Spagna (+24,5%) e Polonia (+12,3%), mentre sono in flessione Stati Uniti (-8,2%) e Regno Unito (-32,4%).
Le imprese attive dei Servizi di alloggio e ristorazione (4.740 unità al 30/09/2025) risultano sostanzialmente stabili (-0,1%). Positivi, invece, i dati provvisori sul movimento turistico (comprensivi, da quest’anno, delle statistiche relative agli alloggi privati gestiti in forma non imprenditoriale N.d.R.) che, nel periodo gennaio-ottobre 2025, registrano una crescita annua sia degli arrivi (+3,3%) sia delle presenze (+1,1%). Migliori i risultati della clientela straniera rispetto a quella italiana: +2,4% di arrivi italiani e -0,8% di presenze nazionali; +6,0% di arrivi stranieri e +5,9% di presenze estere. In calo, poi, nel terzo trimestre 2025, il fatturato dell’intero settore (-1,9% rispetto al terzo trimestre 2024, come risulta da indagine congiunturale Unioncamere Emilia-Romagna).
Le imprese attive nel comparto “Trasporti di merci su strada” (499 al 30/09/2025) risultano in calo del 2,3%, così come quelle relative al settore principale, rappresentato da Trasporti e magazzinaggio (881 unità, -1,0%). Decisamente positivi, invece, nel periodo gennaio-ottobre 2025, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Fellini di Rimini: in termini tendenziali, +33,6% di arrivi (200.792 unità) e +33,1% di partenze (201.114 unità).
I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2° trimestre 2025 (media mobile a quattro trimestri), ultimo aggiornato, rilevano per la provincia di Rimini:
- un tasso di attività (15-64 anni) pari al 73,6% (+2,0 punti percentuali sul 2° trimestre 2024), inferiore al dato regionale (74,2%) ma maggiore della media nazionale (66,8%);
- un tasso di occupazione (15-64 anni) pari al 70,0% (+2,6 punti percentuali), minore del dato regionale (70,8%) ma superiore a quello nazionale (62,5%);
- un tasso di disoccupazione (15-74 anni) del 4,8% (-0,8 punti percentuali), lievemente più alto di quello dell’Emilia-Romagna (4,5%) ma inferiore al dato Italia (6,3%).
In flessione le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni nel periodo gennaio-settembre 2025 (3,8 milioni di ore): -26,1% rispetto ai primi nove mesi del 2024, con un decremento della CIG ordinaria (-12,3%, 62,9% del totale) e, soprattutto, di quella straordinaria (-41,6%, 37,1%). A livello settoriale, le ore autorizzate si concentrano in netta prevalenza nel Manifatturiero (96,1% del totale, -25,5%); a seguire, le Costruzioni (2,1% l’incidenza, -53,8% la variazione tendenziale).
Positivo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel primo semestre 2025: +1.226 posizioni, con 47.244 attivazioni e 46.018 cessazioni. Esiti uniformi si rilevano nei due trimestri di analisi, con un saldo positivo a gennaio-marzo (+578) e ad aprile-giugno (+648). Nel complesso, il saldo del 1° semestre dell’anno in corso è il risultato dell’aumento delle posizioni di lavoro dipendente sia a tempo indeterminato (+862) sia a tempo determinato, di lavoro somministrato e di apprendistato (+364).
Rimanendo in tema di lavoro, un cenno alle dimissioni volontarie, che nel riminese, nei primi sei mesi del 2025, hanno caratterizzato 6.417 rapporti di lavoro dipendente; nello specifico, queste costituiscono il 15,4% del totale delle cessazioni, risultando in diminuzione rispetto al primo semestre 2024 (-5,6%).
Come sostegno economico di contrasto alla povertà, a giugno 2025 sono 1.535 i nuclei familiari che hanno percepito l’assegno di inclusione, con un importo medio mensile di 599 euro (+8,7% sull’importo medio mensile di maggio 2024); 34.775 nuclei familiari hanno invece percepito almeno una mensilità, nel 1° semestre 2025, dell’assegno unico universale, con un importo medio mensile di 251 euro (-0,8% sull’importo medio mensile dell’anno 2024).
Riguardo all’andamento del Credito, al 30/09/2025 i prestiti totali ammontano a 8,4 miliardi di euro, di cui il 54,7% alle imprese, il 41,3% alle famiglie e il 4,0% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro). Rispetto al 30 settembre 2024 si registra una sostanziale stabilità dei prestiti concessi (+0,2%); nel dettaglio, calano i prestiti alle imprese (-1,6%) e, nello specifico, gli impieghi verso quelle piccole (-8,8%, +0,7% le medio-grandi), mentre crescono quelli alle famiglie (+3,5%). Con riferimento al risparmio finanziario, poi, si evidenzia l’incremento annuo dei depositi bancari (+1,1%, 10,9 miliardi di euro al 30 settembre 2025), accompagnato dall’aumento del valore dei titoli a custodia (+10,4%, 8,4 miliardi di euro): in merito a quest’ultimi, +13,0% per i titoli gestiti dagli Organismi di investimento collettivo del risparmio e +3,9% per i titoli di Stato. Infine, l’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al secondo trimestre 2025, risulta pari all’1,2%, in progressiva diminuzione, ma superiore al dato di Emilia-Romagna (1,0%) e Italia (1,0%).
In relazione al Fondo di Garanzia per le imprese, che, nel dettaglio, interessa le PMI, le small mid cap, gli Enti del Terzo settore e i professionisti titolari di partita IVA, tra gennaio e settembre 2025 sono state accolte 1.137 operazioni di finanziamento relative alle imprese di Rimini (8,3% del totale regionale), in crescita annua (+14,6%); l’importo finanziato complessivo ammonta a 139 milioni di euro (-6,5%), mentre l’importo finanziato medio (per singola operazione) risulta di 122 mila euro (187 mila euro in Emilia-Romagna, 184 mila euro in Italia).
In tale contesto si inserisce il discorso relativo all’inflazione sul territorio, misurata dall’indice ISTAT NIC (prezzi al consumo per l’intera collettività). Sulla base di tale indice, la variazione tendenziale media per il capoluogo di Rimini (estendibile all’intera provincia) nel periodo gennaio-ottobre 2025 è stata pari a +2,3% (Emilia-Romagna: +1,5%, Italia: +1,6%); mediamente, nei primi dieci mesi i capitoli di spesa con il maggior incremento sono, nell’ordine, Servizi ricettivi e di ristorazione (+4,4%), Istruzione (+4,1%) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+3,9%), mentre risultano in calo le Comunicazioni (-6,1%).
Complessivamente, secondo gli Scenari Prometeia, aggiornati ad ottobre 2025, la provincia di Rimini ha fatto registrare nel 2024 una sostanziale stabilità del valore aggiunto (-0,2%), rispetto al +0,2% dell’Emilia-Romagna e +0,7% dell’Italia. Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano nel corso dell’anno un andamento in recupero del valore aggiunto complessivo, coerenti con le precedenti stime di luglio, che dovrebbe attestarsi intorno al +0,4%, sostanzialmente in linea con la dinamica regionale (+0,5%) e nazionale (+0,5%).
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