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14/01/2025

Fabbisogni occupazionali delle imprese 2024

Alessandra Bonoli

Le analisi delle previsioni occupazionali per il 2024 nelle province di Forlì-Cesena e Rimini: i titoli di studio più ricercati dalle imprese, i tassi di irreperibilità e le motivazioni delle difficoltà di reperimento, professioni e competenze richieste, giovani e immigrati. L’11 febbraio 2025 si terrà l’evento ‘Il Lavoro, tra inverno demografico e divario generazionale’

 

“Le analisi delle previsioni occupazionali messe a disposizione da Excelsior permettono di conoscere meglio le dinamiche del mercato del lavoro e i fattori che creano mismatch tra la domanda e offerta. Tra tali fattori l’invecchiamento demografico è uno dei più rilevanti e, insieme a calo delle nascite e riduzione degli abitanti, sta cambiando il modo di vivere e di lavorare e mette in discussione equilibri sociali ed economici – commenta Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna –. Dobbiamo raccogliere quindi forze e idee per rendere il lavoro sempre più inclusivo verso quelle fasce che ancora non riescono a esprimere al meglio il proprio potenziale, programmare i percorsi formativi verso i reali bisogni e innalzare la produttività del lavoro. È indispensabile attrarre giovani e talenti nelle imprese per dare slancio innovativo e permettere la circolazione delle competenze, accompagnandoli in organizzazioni aziendali multigenerazionali e aperte a nuovi modelli di welfare. Per approfondire questi temi e favorire il dialogo delle imprese con le istituzioni il prossimo 11 febbraio, a Rimini, si terrà l’incontro ‘Il Lavoro, tra inverno demografico e divario generazionale a cui parteciperà Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e autorevoli rappresentanti istituzionali e della formazione.”.

I fabbisogni delle imprese nel 2024 per la provincia di Forlì-Cesena

In Emilia-Romagna è atteso il 9% del fabbisogno nazionale, 475mila entrate previste con difficoltà di reperimento al 51%. All’interno della regione, il totale entrate previste annualmente riferito alla provincia di Forlì-Cesena è stabile e pari a oltre 43mila, cresce di un punto percentuale annualmente la quota di imprese che assumono, fino al 69% del totale (Italia 63%).

Si registrano però elevate difficoltà di reperimento in alcuni settori, nelle industrie di fabbricazione di macchinari e attrezzature 64%, costruzioni 63% e sanità/assistenza sociale private 58% (a livello nazionale le maggiori difficoltà nei settori turismo 79%, sanità 75%, logistica 74%).

Al 10% delle 43.390 richieste di persone è richiesto un titolo terziario di istruzione, laurea o ITS Academy; al 70% di istruzione secondaria, diploma o qualifica; per il 20% è sufficiente la scuola dell’obbligo (in Italia le percentuali si attestano al 14, 66 e 20% rispettivamente).

Le difficoltà di reperimento delle figure desiderate si registrano rispettivamente nei tre livelli di istruzione nel 58%, 50% e 45% dei casi, in media cresciute in un anno dal 47% al 50% in provincia. A livello nazionale la media è salita dal 45 al 48% (nei 3 livelli di istruzione dal più alto si attesta al 52%, 48% e 44%).

Il gap quantitativo (mancanza di candidati disponibili per l’inserimento in azienda) è rilevato nel 32,7% dei casi, qualitativo 12,5% (preparazione inadeguata posseduta dai candidati) e nel 4,4% delle difficoltà di ricerca per altri motivi non specificati dai rispondenti (in Italia la suddivisione registra il 31,2%, 13% e 4%).

In provincia, le 5 professioni più richieste, con la rispettiva percentuale di irreperibilità, sono:

7.420 esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, 53%;

4.330 addetti alle vendite, 29%;

3.220 personale non qualificato nei servizi di pulizia, 45%;

2.730 personale non qualificato addetto a spostamento e consegna merci, 33%;

1.980 conduttori di veicoli a motore 55%.

Le competenze più richieste in una rosa di dieci sono: flessibilità e adattamento 95%, lavorare in gruppo 86% e lavorare in autonomia 81%.

I giovani sono desiderati per il 31% delle posizioni (30% in Italia), maggiormente nei servizi di alloggio/ristorazione e turistici al 40%, nel commercio al dettaglio per il 39% e nei servizi culturali/sportivi/alle persone 34%; i più difficili da reperire sono attrezzisti/operai/artigiani del legno 88% (irreperibilità), operai specializzati in rifiniture di costruzioni 80% e 72% operai specializzati in installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche.

Gli immigrati sono cercati nel 19% delle posizioni della provincia di Forlì-Cesena (20% Italia); il mismatch italiano è particolarmente frequente nei servizi operativi alle imprese e alle persone e in quelli collegati ai trasporti e alla logistica, dove copre circa un terzo delle entrate.

In termini assoluti è comunque il settore del turismo e della ristorazione che concentra il maggior numero di entrate di lavoratori stranieri.

 

I fabbisogni delle imprese nel 2024 per la provincia di Rimini

In Emilia-Romagna è atteso il 9% del fabbisogno nazionale, 475mila entrate previste con difficoltà di reperimento al 51%. All’interno della regione, il totale entrate previste annualmente riferito alla provincia di Rimini è in crescita a oltre 48mila, cresce di due punti percentuali la quota di imprese che assumono fino al 74% del totale (Italia 63%).

Si registrano però elevate difficoltà di reperimento in alcuni settori, nelle costruzioni 65% industrie metalmeccaniche ed elettroniche 64% e sanità e assistenza sociale private 61% (a livello nazionale le maggiori difficoltà nei settori turismo 79%, sanità 75%, logistica 74%).

All’8% delle 48.180 richieste di persone è richiesto un titolo terziario di istruzione, laurea o ITS Academy; al 69% di istruzione secondaria, diploma o qualifica; per il 23% è sufficiente la scuola dell’obbligo (in Italia le percentuali si attestano al 14, 66 e 20% rispettivamente).

Le difficoltà di reperimento delle figure desiderate si registrano rispettivamente nei tre livelli di istruzione nel 61%, 48% e 40% dei casi, in media cresciute in un anno dal 45 al 47% in provincia. A livello nazionale la media è salita dal 45 al 48% (nei 3 livelli di istruzione dal più alto si attesta al 52%, 48% e 44%).

Il gap quantitativo (mancanza di candidati disponibili per l’inserimento in azienda) è rilevato nel 32% dei casi, qualitativo 11,5% (preparazione inadeguata posseduta dai candidati) e nel 3,8% delle difficoltà di ricerca per altri motivi non specificati dai rispondenti (in Italia la suddivisione registra il 31,2%, 13% e 4%).

In provincia, le 5 professioni più richieste, con la rispettiva percentuale di irreperibilità sono:

14.980 esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, 51%;

5.880 personale non qualificato nei servizi di pulizia, 38%;

4.340 addetti alle vendite, 30%;

2.000 addetti all’accoglienza/informazione della clientela, 38%;

1.780 personale non qualificato addetto a spostamento e consegna merci, 35%.

Le competenze più richieste in una rosa di dieci sono: flessibilità e adattamento 93%, lavorare in gruppo e in autonomia ciascuna con l’83%.

I giovani sono desiderati per il 29% delle posizioni (30% in Italia), maggiormente nel commercio al dettaglio/ingrosso e riparazione di autoveicoli a motore per il 38%, nelle industrie metalmeccaniche ed elettroniche 32% e nei servizi di alloggio/ristorazione e turistici al 32%.; i più difficili da reperire sono attrezzisti/operai/artigiani del legno 93% (irreperibilità), conduttori di veicoli a motore 82%, operai specializzati in rifiniture di costruzioni 79%.

Gli immigrati sono cercati nel 16% delle posizioni della provincia di Rimini (20% Italia); il mismatch italiano è particolarmente frequente nei servizi operativi alle imprese e alle persone e in quelli collegati ai trasporti e alla logistica, dove copre circa un terzo delle entrate.

In termini assoluti è comunque il settore del turismo e della ristorazione che concentra il maggior numero di entrate di lavoratori stranieri.

 

Per ulteriori informazioni: occupazione@romagna.camcom.it; scopri di più sul sito www.romagna.camcom.it dove sono disponibili ulteriori informazioni sulle numerose attività e sui progetti della Camera della Romagna che avvicinano il sistema scolastico-formativo al mondo delle imprese e del lavoro nel territorio.

Per approfondimenti ulteriori si consulti il sito: http://excelsior.unioncamere.net nel quale sono disponibili dati e analisi riferiti ai livelli nazionale, regionali e provinciali, sui fabbisogni professionali delle imprese, nonché le numerose Pubblicazioni tematiche.

 

Nota metodologica:

I dati annuali derivano dall’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, inserita nel Programma Statistico Nazionale (UCC-00007) tra quelle che prevedono l’obbligo di risposta, dal 2017 è svolta con cadenza mensile.
Le informazioni derivano dal trattamento di informazioni amministrative presenti nel Registro Imprese e in INPS includendo, dal 2024, il dato relativo ai contratti agricoli nelle attività a prevalenza extra-agricola. Tale fonte viene comunque considerata al netto dei fenomeni non osservati per costruzione nel campo di osservazione di Excelsior (contratti attivati da: Pubblica amministrazione, settore agricolo, studi professionali, soggetti non iscritti nei registri delle Camere di Commercio; nonché i contratti di durata inferiore ad un mese) ed integrata con le informazioni derivanti dalle indagini mensili disponibili fino al mese di settembre 2024 che, a copertura dell’intero anno, hanno come periodo previsionale i mesi dell’ultimo trimestre.
Le indagini mensili sono state realizzate su un campione di 295mila imprese italiane con dipendenti, utilizzando principalmente la tecnica di compilazione in modalità CAWI e realizzando 295.000 interviste presso le imprese, campione rappresentativo delle imprese con dipendenti al 2023 dei diversi settori industriale e dei servizi. La stima della previsione dei flussi di entrata viene ottenuta attraverso la modellizzazione della serie storica dei dati desunti da fonti amministrative su imprese e occupazione, opportunamente integrata con i dati campionari relativi a ciascuna indagine mensile. Le entrate (numero di contratti di lavoro che le imprese intendono stipulare in un certo periodo) e le relative caratteristiche si riferiscono alle assunzioni di lavoratori dipendenti e ai flussi di collaboratori di lavoratori in somministrazione e di altri lavoratori non alle dipendenze
I risultati dell’indagine sono disponibili a livello nazionale, regionale e provinciale per i settori ottenuti dall'accorpamento di codici di attività economica della classificazione ATECO2007. La ripartizione delle entrate previste per “gruppo professionale” fa riferimento ad opportune aggregazioni dei codici della classificazione ISTAT CP2021.

Rimini, 11 febbraio dalle 14.30

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